Già da qualche anno a questa parte l’Ecommerce in Italia stava registrando dei segnali positivi, ma questo 2020 ha probabilmente segnato il punto di rottura con il passato, decretandone di fatto una vera e propria esplosione. A causa del blocco imposto per il Covid-19 infatti, moltissime persone si sono ritrovate per necessità a ricorrere agli shop online per i loro acquisti, piuttosto che alla distribuzione tradizionale. Questo ha permesso finalmente al settore di far conoscere alla grande massa le sue potenzialità, quindi le previsioni per il futuro sono più che rosee. Approfondiamo meglio la situazione, vedendo insieme i numeri interessanti dell’Ecommerce in Italia.
La storia dell’ Ecommerce in Italia
L’Italia soffre da lungo tempo di un gap tecnologico rispetto ad altre realtà europee, e questa situazione ha di fatto generato un certo ritardo anche nello sviluppo del settore degli ecommerce nel nostro Paese. Se a questo aggiungiamo la nota diffidenza degli italiani verso i pagamenti elettronici, il “danno” è fatto. Danno a cui, per una strana logica, sembra aver posto rimedio il lockdown imposto per il Coronavirus.
Durante questi difficili mesi infatti, le cronache che riportavano delle lunghissime file fuori dai negozi e dalla grande distribuzione organizzata erano all’ordine del giorno. Ovviamente passare delle ore in coda con un carrello, non era certamente piacevole, senza dimenticare il livello di pericolosità per il potenziale contagio. In altre parole, la popolazione si è trovata in molti casi costretta a ricorrere agli shop online per gli acquisti, e alcuni negozianti hanno visto letteralmente esplodere i loro fatturati.
Ciò che deve far riflettere però, non è tanto il dato di crescita fine a se stesso, che per alcune realtà ha fatto registrare un +300%, quanto il fatto che molti italiani abbiano finalmente compreso i vantaggi, i benefici e le comodità del commercio elettronico. Particolarmente indicativo è anche il tempo di permanenza medio sugli ecommerce, passato da una manciata di secondi agli attuali 6 minuti. In altre parole non si tratta più di semplici visite fugaci, ma di vere e proprie esplorazioni dei portali.
Ecommerce in Italia: come s ono cambiate le abitudini di acquisto
Rimanere a casa per il lockdown ha modificato il modo in cui molti consumatori acquistano. Se è vero che alcuni di questi torneranno alle loro vecchie abitudini una volta cessata definitivamente l’emergenza, è altrettanto vero che una larga fetta non tornerà invece indietro dopo aver assaporato la comodità dello shopping online. Tra l’altro, se fino a non molti mesi fa i settori merceologici maggiormente d’interesse erano l’elettronica, la moda e l’abbigliamento, oggi la situazione si è evoluta.
Gli Italiani hanno capito ad esempio che fare la spesa online anche di generi alimentari e di prodotti per la casa è estremamente pratico. Si sceglie quanto occorre, si ordina, si paga, e in qualche ora la “busta” viene recapitata a casa. Tutto questo senza inserirsi nel traffico cittadino o nel caos delle code alla cassa, rispettando tra l’altro le norme sul distanziamento sociale. Ovviamente non è tutto rose e fiori per l’ecommerce in Italia in questi primi sei mesi del 2020. Alcuni settori infatti, hanno risentito negativamente della situazione Covid-19.
Tra questi troviamo inevitabilmente il turismo, ma chiaramente le responsabilità non sono da attribuirsi agli ecommerce in sé, quanto al divieto imposto alle persone di spostarsi. Chi ha perso fatturato in questi frangenti, purtroppo mediamente lo ha dimezzato.
Al contrario altri settori sono letteralmente esplosi, come facilmente prevedibile. In questo caso a beneficiare particolarmente del periodo, è stato tutto il comparto tecnologico, in particolar modo computer, tablet e smartphone.
Parliamo di strumenti che si sono rivelati indispensabili sia per rimanere in contatto, ma anche per lavorare in smart working. Senza dimenticare la didattica a distanza, che ha fatto scoprire a milioni di italiani come un pc in casa sia assolutamente indispensabile. Ad ogni modo, gli ecommerce hanno chiuso il 2019 con un +17% rispetto all’anno precedente, per un giro di affari di quasi 50 miliardi di euro. Resta da vedere cosa succederà nella seconda parte di questo 2020, ma sicuramente i dati saranno positivi.